domenica 6 ottobre 2013

MATHILDE

Stuffed Puppet Theatre
Idea, testo, marionette e messinscena di Neville Tranter
con Neville Tranter e Wim Sitvas
visto martedì 01/10/13 alla Casa del Teatro Ragazzi, Festival Incanti.



Pochi spettacoli sono così geniali da suscitare nello spettatore, con pari intensità, due sentimenti diametralmente opposti: ilarità e tristezza. E si rimane un attimo confusi perché non si sa se è bene ridere o provare una profonda amarezza. Questa è una delle magie del teatro.
Mathilde, dal nome dell’arzilla vecchietta protagonista, è uno spaccato delle situazioni tragicomiche che coinvolgono gli anziani ospiti di una casa di riposo.  Gli inconvenienti dell’età che avanza e gli infiniti antagonismi, reali e presunti, con gli infermieri e il direttore, segnano le esistenze dei vecchietti – grinzosi pupazzi di una bellezza artigiana mirabile, capaci di estrema espressività grazie alla bravura di Neville nel muoverli e nel dargli voce.
Ma le scenette divertenti, che richiamano nella mente di tutti atteggiamenti e paranoie tipici della vecchiaia e un vasto bagaglio di dicerie e racconti sulle case di riposo, oltre alle risate, assicurano anche un profondo rammarico per storie di disagio che sono ben lontane dalla pura finzione, e che prima o poi riguardano tutti quanti.
Neville gioca con questa ambivalenza: gli anziani possiedono un’involontaria comicità ma sono anche colmi di pathos e fierezza. Sembra che la vecchiaia sia l’età della drammaturgia per eccellenza e Mathilde sorprende per il suo umorismo sottile che si sovrappone a momenti molto toccanti. Uno spettacolo di estrema bellezza, visiva in primis, ma anche per l’intrattenimento che offre al prezzo di importanti riflessioni sulla vecchiaia.

FC

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