LE CLOWN FAIT LE BYLAND

Dal 31 maggio al 15 giugno Officine Caos/Stalker Teatro (Piazza Montale 18/a), ospitano a Torino, in anteprima nazionale, la rassegna Le clown fait le Byland curata dal maestro svizzero Pierre Byland e la compagnia Les Fusains.
Una sorta di bilancio sulla ricerca sul Nuovo Clown che ha avuto origine negli anni Sessanta del Novecento, alla Scuola di Jacques Lecoq a Parigi. 5 spettacoli, 5 aspetti diversi del Nuovo Clown. 
SciaRada ci sarà e voi?


<<Pierre Byland fu l'apogeo delle nostre ricerche sul Clown.
La sua personalità, il suo talento e i suoi doni acrobatici, contribuirono al nascere dell'immagine del "clown teatrale".
Lui portò il piccolo naso rosso nel teatro di oggi e lo rese popolare con i suoi spettacoli...>>

Jacques Lecoq, <Il corpo poetico>, edizione Ubulibri





OLOVAT / TAVOLO 
di e con Pierre Byland Mareike Schnitker
visto alle Officine Caos/Stalker Teatro il 31/05/2013

Piazza Montale, non è difficile da raggiungere e solo un po' poco conosciuta ed assieme a lei, purtroppo, anche le Officine Caos/Stalker Teatro; per rendere l'idea l'autista dell'autobus che qui mi ha portato non sapeva dove fossero.
Comunque sono giunto a destinazione ed attendo in piazza di entrare a teatro.
Viene comunicato che stasera lo spettacolo sarebbe stato nella versione francese. Poco male penso, in questo tipo di spettacoli l'importante è la gestualità.
La sala teatrale non è convenzionale: non si entra dalla platea ma da un fianco, entri e trovi le poltrone sulla sinistra ed il palco (il logeion non è rialzato) sulla destra.
Si spengono le luci di sala.
Il tavolo nella prima scena è l'unico elemento ad essere illuminato, insieme ad un vaso con una rosa, un quaderno ed una sedia.
Nel buio, fra il rumore, qualcuno entra in scena. E' Pierre che trascina una sedia.
Girandoci attorno, attribuisce agli elementi che compongono la scena il proprio nome. 
A suo parere manca all'appello una sedia che fino alla settimana scorsa c'era.
E' quella che lui sta trascinando.
Il quaderno per un momento non sarà più sul tavolo, la biro non sarà più in mano, dove saranno finiti? Dov'è il cane che solitamente riposa sul tappeto alla sinistra della scena?
Nel frattempo entra Mareike a raccontare, in francese, della vicenda della vicina che per 300 franchi ha acquistato un pappagallo che non parla. Pierre parla italiano.
Lo spettacolo prosegue fra la fortuna, la memoria da elefante ed anche un vuoto di memoria.
Tra le altre cose, OLOVAT/TAVOLO è ambientato nel giorno del compleanno della figlia della coppia che le lascia su un tavolo une tarte ed un biglietto perché deve andare a teatro.
Due Maestri della scena. Uno spettacolo sulla stupidità dell'uomo. Un uomo ed una donna intorno ad un tavolo. 
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ARRIVEDERCI PROFESSORE 
con Antonello Cecchinato e Enrico Ferretti regia di Pierre Byland con la collaborazione di Tiziana Arnaboldi
visto presso Officine Caos/Stalker Teatro - Le clown fait le Byland

Arrivederci professore altro non è se non una conferenza sulle teorie di James William Smoke, tenuta dai due assistenti dell'illustre filosofo corporeo: Franz Debour e Vladimir Albivecchi.
Essere qui con le scarpe o essere qui con le calze?  
Le parole sono tante, la scenografia minimale, le immagini stupiscono.
I leggii sono progetti dello stesso professore che li ha costruiti per rendere confortevoli i corpi. La chitarra è, nei sinuosi lineamenti, una chitarra. La macchina del fumo semplicemente una macchina del fumo.
Parte della vita, James William Smoke l'ha dedicata allo studio dei piedi.
E' illustrata la tavola descrittiva. 
Una lezione del professore diventa teatro dei piedi, l'incontro con l'allieva Gerardine anche. 
L'alluce, che risulta essere la parte del corpo più lontana dalla mente, viene dimenticato dal teatro dei burattini. 
La zucchina alla marsigliese è lo scopo primario e primitivo del connubio concitato e coinvolgente fra il Corpo e la Mente del professore. 
E' dimostrato come Mente e Corpo non possano prescindere uno dall'altro.
Intanto i due leggii diventano una bicicletta, una macchina, un aereo; e la zucchina brucia. 
Siamo consapevoli del nostro corpo? Siamo il nostro corpo o abbiamo il nostro corpo?

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CADAVRE EXQUIS 
regia di Pierre Byland assistito da Mareike Schnitker con Dante Carbini, Gerardo Mele, Paola Omodeo Zorini, Kate Hannah Weinrieb
visto presso Officine Caos/Stalker Teatro il 8/06/2013 - Le Clown Fait le Byland

Dante, il becchino, entra in casa. Accorgendosi del pubblico, accende la luce da un interruttore a fianco la porta bianca ed illumina i cinque luoghi deputati nei quali si svolgeranno le vicende di questa commedia-tragedia. 
Compito di Dante preparare l'amico cliente. Fargli la barba, vestirlo, esporlo.
Nel ruolo del cadavere Gustavo Perotto, (Gerardo Mele) rimane per un'ora con gli occhi chiusi, fidandosi ciecamente dell'amico becchino che lo muove come una marionetta bunraku.
L'obiettivo e' quasi raggiunto, Dante si accende una sigaretta, suona il campanello.
Gustavo Perotto rimane appeso all'attaccapanni con la sigaretta in mano.
Entra Paola Omodeo Zorini, moglie del defunto.
Poco per volta, la moglie che dai movimenti sogna vivo il marito, ne ricostruisce la morte.
Gustavo Perotto è un eroe, gettatosi in mare per salvare un bambino senza però sapere nuotare. Paola parla con il consorte, ricorda i momenti felici, le gite sul vulcano, le canzoni in napoletano.
Un pianto. Una carrozzina, una donna, un bambino.
Gustavo è il nome del bambino.
Gustavo è il bambino salvato da Gustavo.
Guastavo è il figlio di Gustavo.
Gustavo è un bastardo, dice la moglie in guerra con Kate, l'altra donna.
Paola possiede Kate, la uccide. Dante, per mano di Gustavo strangola Paola.
Gustavo e' già' morto. Dante rimane solo con gli averi del cadavere; compreso Gustavo ed accende la televisione. Compare l'anima di Gustavo.
Epilogo. 
Spettacolo in cui Paola Omedeo Zorini esordisce sostituendo Carmen Gotz, prima moglie di Gustavo donando qualcosa di nuovo alla pièce. Uno spettacolo che ti fa ridere della morte.
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CONFUSION 
un omaggio a Jacques Lecoq 
di Jacques Lecoq e Pierre Byland con Pierre Byland e Mareike Schnitker
visto presso le Officine Caos/Stalker Teatro il 13/06/2013 - Le Clown Fait le Byland

Dopo aver analizzato la stupidità dell'uomo, il connubio fra mente e corpo ed aver riso sulla morte, il penultimo appuntamento della rassegna "Le Clown Fait le Byland" propone lo spettacolo storico della compagnia Les Fusains dedicato a Jacques Lecoq.
Bum, bumbumbum...palline di vario genere e colore entrano in scena rimbalzando al suolo. Un cerchio, un cane a corda, un sasso. Poi Pierre e Mareike. Lui in giacca e cravatta prevalentemente rossa, lei con un completo leggero di colore blu.
Al centro della scena, verso il fondo del palco lo stesso tavolo e le stesse due sedie di OLOVAT/TAVOLO; non più protagonisti ma utili per appoggiare sopra di loro, gli oggetti che verranno utilizzati durante l'ora e mezza di spettacolo.
La coppia analizza e mostra i comportamenti dell'uomo e le sue attitudini.
Alzarsi, prendere un oggetto, mangiare la zuppa, dare e reagire ad uno schiaffo, dare e reagire ad un calcio in culo, sono movimenti che possono essere più psicologici o più fisici.
Ma i gesti, spesso seguiti dalla parola, possono essere anche neutri.
L'escalation di saluti, coinvolge il pubblico.
Ogni tanto ci si può fermare per comprendere il movimento e capire le contraddizioni del corpo. Charlie Chaplin ha una postura contraddittoria: aperto dalla cintura in giù mostra la sua generosità ma è timido e per questo cammina sempre con le braccia incrociate.
L'atteggiamento cambia a seconda dello spazio: allo stadio, al cinema, in chiesa, in caserma, a casa propria.
Uno dei sentimenti maggiori nell'uomo è possedere quello che non si ha.
Come cambia il corpo, cambia anche la faccia.
Ed ecco che le parole svaniscono. Protagoniste assolute divengono ora le maschere di Willy Seefeldt. Una stessa maschera, con il diverso movimento del corpo può essere attribuita ad un anziano come ad un giovane. 
Poi si posano le maschere; Pierre non riesce ad accendere un fiammifero e si arrabbia con una sedia.
Niente è esasperato o alterato, tutto pone in evidenza la vita quotidiana, fino alla confusione finale e poco importa se il buio non arriva nel momento giusto.
Una faccia che ride non sempre nasconde una persona felice, ma dopo questo spettacolo, che punzecchia per fare ragionare, non puoi non essere che contento del frammento di vita appena trascorso.

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MASTERKLASS 
di Pierre Byland e la compagnia Les Fusains. Regia di Pierre Byland con l'assistenza di Mareike Schnitker. Con Pierre Byland, Dante Carbini, Enrico Ferretti, Giovanni Foresti, Gerardo Mele, Paola Omodeo Zorini, Kate Hannah Weinrieb.
visto presso le Officine Caos/Stalker Teatro il 15/06/2013 - Le Clown Fait le Byland


Gerardo Mele (Lui nello spettacolo) intanto che la gente entra a prendere posto in sala è già seduto al banco.
Buio-luce, buio-luce, buio-luce. Buio. Lui è in confusione. "Attenzione!" si ode da fuori la sala. "Oggi è il giorno dell'esame per la Masterklass di I livello". A parlare al megafono è il maestro Pierre Byland, seguito dall'assistente Giovanni.
All'accendersi delle luci, nascosti dietro ai banchi tutti e cinque gli allievi. Obiettivo per loro è avere più punti bonus possibili e nessun punto malus, a seconda della buona o cattiva preparazione o della buona o cattiva condotta.
7 adulti di diversi paesi sono riuniti in questa Masterklass sul Nuovo Clown.
Primo tema: fatemi ridere.
Il livello di partenza è basso. Non si parla dello spettacolo o degli attori ma dei clown che questi portano in scena; spesso alla ricerca della gag, ricchi di strumenti ed addobbi per confutare la propria figura. Scopo del Maestro ripulire, semplificare, convincere che il personaggio non esiste e creare dei clown che possano accedere al II livello spiegando le regole del gioco.
Ma il Maestro è "coglione", legge Chico nei suoi appunti cercando la risposta alla domanda: "Chi è Ostrowsky?".
Punizione esemplare: scrivere 100 volte le Chef (il Maestro) non è il capo dei coglioni.
Pierre si allontana ed affida la classe all'assistente che pare essere ancor più coglione.
Ovviamente c'è chi disturba,i maschi, e chi prova ad abbindolare Giovanni, le femmine.
Paola è accompagnata ed accompagna la sua fisarmonica. Kate spiega con precisone da dove proviene e canta. Dante e Lui riscoprono quei movimenti e quelle sensazioni che legavano Dante e Gustavo in CADAVRE EXQUIS. Chico è impegnato a dimostrare la legge di Murphy a riguardo della tartina imburrata. Dovrebbe cadere sempre dalla parte imburrata. L'attore Chico crede profondamente a quello che dice e che fa, se la tartina cade dove non c'è il burro vuol dire che è stata imburrata la parte sbagliata; confermando ancora la legge. E' Murphy il suo cavallo di battaglia.
Partiti individualisti i cinque clown si uniscono per raccontare la storia dei tre montanari.
Non sono più cinque clown ma due donne e tre uomini, stupidi senza artificio.
Pierre e Giovanni assistono seduti fra il pubblico.
Il primo premio sarà una torta.
Ultimo atto del festival. Una degna conclusione. Forse un po' lunga e un po' lenta. "Polenta!"
AN

l'immagine appartiene ad una versione precedente dello spettacolo 



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