lunedì 7 ottobre 2013

CORAZÓN CORAZÓN

di Bettini, KaSoKa, Molnar
con Francesca Bettini, Paolo Colombo, Giulio Molnar
visto venerdì 05/10/13 alla Cavallerizza Reale, Festival Incanti.




La Signora Morlupi (Francesca Bettini) è follemente innamorata del teatro ma lo fa solo alla sua maniera. In repertorio vanta bizzarre interpretazioni di Donna Rosita e del Cantico delle creature, e per recitare in libertà ha costruito con le sue stesse mani un teatro, (s)provvisto di numerose uscite di sicurezza, in cui vivere ed esibirsi.
Con un palco, tanta passione, e un narratore invisibile (Paolo Colombo) che ne decanta le inverosimili gesta, l’unica cosa che manca alla Signora Morlupi è un pubblico, che diserta tutti gli spettacoli proprio a causa del suo modo di recitare non convenzionale. Essendo lei un’attrice professionista non si lascia scoraggiare e continua ad andare in scena ogni sera nonostante la platea sia sempre vuota. In verità uno spettatore discreto non si perde nemmeno un appuntamento, è la Morte (Giulio Molnar), che nutre aspirazioni da palcoscenico ed è l’unica che sa apprezzare il genio della Signora Morlupi, perché chi non ha mai sofferto cosa può capirne di teatro?
Tutte queste faccende non interessano la donna, la cui unica preoccupazione è che la sua “casa” non finisca nelle mani della compagnia di burattini Prezzottella-Pirotti che vorrebbero affittare il teatro. A causa dei gravi problemi economici la Signora è infine costretta ad accettare di condividere il palco con la banda indisciplinata di burattini, seppure mal volentieri perché alla Signora Morlupi i burattini fanno venire la nausea.
Ispirato a una storia vera, farcita con un bel po’ di comicità e nonsense, Corazón Corazón è un omaggio alla vocazione teatrale. La Signora Morlupi è una figura magica, mitica, è l’essenza stessa del teatro, un ideale di abnegazione assoluta. 
Il teatro puro che non ha bisogno di nulla per esistere, neppure di un pubblico – anche se sarebbe gradito – tanto che persino la Morte ne rimane affascinata. 
Il magnetismo dei tre personaggi e la bravura degli attori nel raccontarli rendono assai marginali le gag demenziali dei burattini. I tre attori in carne e ossa hanno reso ricco lo spettacolo già solo con le loro interpretazioni.

FC

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