lunedì 11 novembre 2013

A proposito di Piter Pan

Di e con Silvano Antonelli
Con la partecipazione di Laura Righi
Musiche originali: Ettore Cimpincio e Carlo Massarelli
Effetti speciali e tecnico luci: Sasha Cavalli
Ideazione pupazzo: Andrea Rugolo
Assistente alla produzione: Talia Geninatti Chiolero
Prodotto in collaborazione con: Il Contato del Canavese
Visto il 9 Novembre.




Primo di sette spettacoli (tre sono riservati alle scuole) di “A proposito di Piter Pan”. Ed è anche la prima serata di “Antartica”: i piccoli e i grandi spettatori della Casa del Teatro Ragazzi e Giovani hanno dovuto scegliere con molta difficoltà cosa vedere questo sabato sera. Premetto (piccola divagazione personale) che ho deciso di seguire gli spettacoli proposti dal fitto calendario della Casa del Teatro per due semplici motivi: il primo è perché per diversi anni ho avuto a che fare con il mondo dei bambini, come animatrice, secondo perché ho ancora vivo dentro di me lo spirito di Peter Pan o, se preferite, il Fanciullino di Verga. “A proposito di Piter Pan” è uno spettacolo ben fatto, parte dai 3 anni e forse, ingenuamente, si pensa tratti  del bambino che non vuole crescere mai e invece no. La cosa bella è che parla di bambini, con il linguaggio dei più piccoli, ma è anche capace di conversare con i grandi. Mi spiego meglio: lo spettacolo si è creato con i bambini stessi, con gli alunni di una scuola ad Ivrea e, lavorando su 4 semplici domande, cosa è bello/brutto del mondo dei bambini e cosa è bello/brutto del mondo dei grandi, si è arrivata alla creazione della performance. Non aspettatevi la solita solfa su Peter Pan e Capitan Uncino, ma una narrazione, liberamente ispirata alle visioni di James Matthew Barrie, sul rapporto e scontro bambini/adulti. Perché quando il fanciullo cresce, quasi inevitabilmente, diventa un capitano: benda nera sull’occhio ed ecco comparire l’uncino. Come molti spettacoli dai 3 anni anche l’occhio vuole la sua parte e la scenografia-calamita, oltre a essere funzionale, è adatta per questo scopo. Silvano Antonelli è molto bravo e i bimbi si rispecchiano nei suoi modi di fare e di trasmettere le paure.  Spettacolo ben strutturato, non annoia, anzi diverte e fa pensare. Nonostante sia rivolto a bambini molto piccoli(perché a volte può essere un punto a sfavore), il tempo scorre in fretta. I piccoli si sono rispecchiati nei modi di dire e di fare e i grandi hanno scoperto un segreto: meglio crescere, ma senza rinunciare ai propri sogni.

                                                                                                                                           CV

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